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Una sola donna tra gli assessori del Comune di Positano, il Tar della Campania ‘cancella’ la giunta

Il ricorso al Tar è stato presentato da elettrici di Positano, tre delle quali ricoprono anche la carica di consigliere comunali. “Prima di presentare il ricorso – ha spiegato alla Dire Gabriella Guida, consigliera comunale di opposizione di ‘Su per Positano’ – abbiamo più volte chiesto al sindaco di adeguare la composizione della giunta alle normative vigenti. Ma la nostra richiesta non è stata evidentemente accolta. La sentenza del Tribunale amministrativo ci soddisfa, spiace, però, che sia stata scritta una brutta pagina per Positano. Per la società il rispetto delle quote di genere dovrebbe essere dato praticamente per scontato. Evidentemente non è così. Il punto vero non è solo che bisogna rispettare le leggi, ma quei principi che la ispirano”.
“La difesa del Comune ha poi usato delle argomentazioni che riteniamo offensive nei confronti delle donne positanesi”, ha poi aggiunto Guida, riferendosi alle motivazioni addotte dal Comune. La legge prevede, infatti, che è possibile derogare al limite del 40%, ma soltanto in ragione di una effettività impossibilità di assicurare la presenza dei due generi nella misura stabilita dalla norma. Su questo punto, il Comune ha spiegato di aver provveduto a svolgere istruttorie per “acquisire la disponibilità all’assunzione delle funzioni assessorili da parte di persone di sesso femminile, sia tra le candidate non elette sia tra le cittadine che non hanno partecipato direttamente alla contesa politica” ma “tutte le cittadine formalmente interpellate hanno rifiutato espressamente la nomina”.
Per il Tar l’ente si è limitato a “svolgere un’istruttoria poco approfondita, in quanto limitata a cinque concittadine a fronte di una popolazione di 3.900 abitanti”. “Il Comune – ha aggiunto Gabriella Guida – ha detto di aver contattato cinque persone ma, a sostegno della validità della ricerca, ha anche riferito che molte donne sono oberate da impegni di cura della famiglia oltre che di lavoro. Ogni cittadino potenzialmente è oberato da questi impegni. Questa posizione ci è sembrata eccessiva o comunque fuori luogo. Purtroppo per loro la sentenza e la legge sono cristalline”.

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